Lunga vita al libro d’artista

Edizione Preview (18—23 aprile 2018) | Triennale Milano

Può sembrare un controsenso!
Tutti corrono al capezzale del libro tradizionale perché colpito da una grave malattia che non è la muffa, il tarlo o la reazione chimica della carta ma semplicemente l’indifferenza quasi generalizzata verso la lettura. Se a questo aggiungiamo anche la spietata concorrenza con quel potente mezzo tecnico che è l’e-book verrebbe da pensare che la sua fine sia ormai segnata.
Ma ecco invece che accade una cosa sorprendente: lo scatenarsi da parte di artisti-collezionisti-galleristi-musei di una frenetica attenzione nei confronti del libro visto come motivo di un progetto artistico. Infatti si stanno moltiplicando le mostre, le pubblicazioni, le collezioni e nuovi artisti che si cimentano sul tema (questa esposizione alla Triennale ne è un esempio). Che cosa è successo? Le ragioni possono essere molteplici, alcune addirittura di carattere psicologico. Intanto perché la perdita di qualcosa che siamo abituati a vedere e ad usare manualmente, proprio perché diventa una perdita, può lasciare profondi strascichi.
Se poi consideriamo che l’eventuale scomparsa di un oggetto che intere generazioni, fin dall’infanzia, hanno toccato, annusato, sfogliato, scarabocchiato, letto, ci farà perdere tutti questi piaceri sensoriali, allora è facile capire il vuoto che può lasciare. Intendiamoci, la passione per il libro non è un fatto nuovo, è sempre esistita fin dal suo apparire: dai libri miniati agli incunaboli, dalle edizioni rare a quelle con pregiate rilegature. Ma è soprattutto in tempi moderni che la passione dilaga in campo artistico. Quasi tutte le avanguardie storiche hanno prodotto suggestivi ed originali libri, da guardare più che da leggere. Cubisti, Futuristi, Dadaisti, Surrealisti, via via fino alle avanguardie contemporanee più avanzate hanno trovato nel libro importanti motivi espressivi. Ed è curioso constatare che proprio movimenti sperimentatori di nuovi linguaggi visivi abbiano trovato nel vecchio libro grandi possibilità innovative. Evidentemente è la complessità strutturale dell’oggetto che attira e seduce. anche grazie ai singoli elementi che lo compongono: scrittura, pagina, carta. Ma come scatta questa affascinazione? L’artista osserva l’oggetto-libro, entra nel suo assieme formale e si lascia trasportare come se dovesse impostare un avvincente racconto. Ed è da questo forte coinvolgimento emotivo che nasce il suo intervento creativo. Il risultato diventa una nuova narrazione che è quasi mai scritta ma squisitamente visiva.
Gli esempi, solo per stare in Italia, sono moltissimi. A partire dal libro Contemplazioni del 1918 di Arturo Martini considerato il primo libro asemantico al celebre libro del 1927 di Fortunato Depero, rilegato con due grossi bulloni da officina meccanica. Dal libro di latta del 1932 di Filippo Marinetti e Tullio d’Albisola, con le pagine che quando si sfogliano emettono suoni, ai libri cancellati di Emilio Isgrò, alle librerie miniaturizzate di Eugenio Miccini ai libri tattili e illeggibili di Bruno Munari o di Vincenzo Agnetti. Dai libri di Maria Lai scritti con un inquietante filo nero e quelli dell’artista e critica Mirella Bentivoglio, autrice di testi fondamentali sull’argomento, ai libri in ceramica di Ugo La Pietra.
L’amore per il libro dunque non è tramontato anzi, a quanto pare, almeno da parte degli artisti, è più vivo che mai. Proprio per questo si spera che la sua diagnosticata fine non avvenga e che questo perfetto contenitore di idee che ha alimentato i cervelli di tutto il mondo continui a vivere per confrontarsi con le più avanzate e sofisticate tecnologie.

Sergio Borrini

Artista lombardo nato ad Asola, in provincia di Mantova. Vive a Milano. Dopo aver compiuto gli studi artistici all’Istituto d’Arte di Parma, nel 1964 si traferisce a Milano dove, per alcuni anni, si dedica alla scenografia teatrale collaborando alla realizzazione di allestimenti scenici per importanti teatri lirici italiani e stranieri. Comincia a dipingere con continuità nel 1970 sviluppando, nel tempo, diversi cicli narrativi dove ironia, favola e leggenda si fondono.
Ha esposto con più di 80 mostre personali e oltre 1000 collettive in diversi Musei e Gallerie private in Italia e all’estero.

MARIO PIAZZA | SILVIA SFLIGIOTTI | PAOLO BANDECCHI | SILVIO LORUSSO | SERGIO BORRINI | GIANLUCA CAMILLINI | LUCA CISTERNINO | PIETRO CONOLANDI